PISTOIA (domenica 17 novembre 2024) – Una situazione intollerabile quella vissuta dai medici di medicina generale soprattutto dopo l’ennesimo stop al sistema delle ricette elettroniche.
di Maria Chiara Bagnato
In realtà, le problematiche emerse qualche giorno fa non sono nuove, bensì accadono repentinamente almeno una volta alla settimana, a detta dei medici di medicina generale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, qualche giorno fa, è stato il sistema per le ricette dematerializzate totalmente in tilt, facendo vivere ai medici una giornata complessa sul fronte delle prescrizioni di esami e visite.
Numerosi i disservizi e i disagi per i loro assistiti, oltre che le difficoltà per il personale medico, tra cui anche problematiche per il ritiro delle prescrizioni per le medicine della terapia continuativa, e per le richieste di prestazioni mediche.
L’ennesimo guasto al sistema ha generato uno ”stop” pesando molto sul lavoro complesso che quotidianamente affrontano i medici, sia nel loro mestiere che nelle questioni burocratiche.
Inoltre, i nuovi disservizi di venerdì scorso sono accaduti in concomitanza del passaggio alla nuova nomenclatura per la compilazione delle richieste per le prescrizioni mediche e per gli esami specialistici, creando un nuovo blocco. Un passaggio burocratico, che ha come obiettivo quello di standardizzare le procedure e le indicazioni per le prestazioni sul territorio, ma che di fatto si è mutato in un nuovo intoppo al sistema.
Importante menzionare che, dopo una mattinata complessa, nel pomeriggio poi il sistema ha ripreso in parte a funzionare consentendo la prescrizione per gli esami e il rifornimento per i vaccini, ma solo per gli over 60. Nonostante ciò la situazione risulta essere eccessivamente pesante.
I malumori dei medici, dei pazienti e la situazione delicata e grave che ha colpito i lavoratori del settore sanitario, ha portato alla creazione di uno sciopero simbolico.
Rosanna Sciumbata, medico di medicina generale e presidente della commissione consiliare 5, che insieme ad altri colleghi si è fatta promotrice della protesta, ha dichiarato: “la situazione non è più tollerabile. Siamo pronti a fare un’azione dimostrativa, una sorta di sciopero, per far sentire il nostro disappunto. Lunedì prossimo (18 novembre) per dieci minuti ci asterremo dal rispondere al telefono, dal fare ricette e fare altre prestazioni”.
Sciumbata sottolinea poi: “oggi abbiamo scoperto che molti esami non rientrano più nei Lea, esami prescrivibili solo in determinate situazioni e mutuabili, come l’esame delle transaminasi. Una situazione paradossale che alla fine va a gravare sugli assistiti”.
Al momento, sono numerose le varie aggregazioni funzionali territoriali (Aft) che stanno aderendo all’iniziativa simbolica, a partire da quella della zona sud di Prato per estendersi anche a Pistoia, Empoli e Firenze. Il numero delle adesioni sfiora la cinquantina di professionisti, ma è destinato a crescere.
Uno ‘sciopero simbolico’, quello previsto per lunedì 18 novembre: ”incrociare le braccia” dieci minuti per dare un segnale importante ad una situazione diventata insostenibile per medici e pazienti.
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