PISTOIA (giovedì 5 dicembre 2024) – E’ iniziato ufficialmente un nuovo progetto di Street Art che andrà ad impreziosire ”Il Giardino di Cino‘‘. Un lavoro astratto che riprenderà i temi della poetica, della scrittura e della alfabetizzazione digitale.
di Maria Chiara Bagnato
Ieri mattina, infatti, l’artista pistoiese Jonathan Calugi, che per l’occasione si è avvalso della collaborazione della 3^I del Liceo artistico “Policarpo Petrocchi”, ha cominciato a realizzare un murales che diventerà una vera opera d’arte sotto gli occhi di tutti.
L’intero progetto, finanziato dalla Regione Toscana, è nato dalla collaborazione – avviata nel 2018 – tra il Comune di Pistoia e l’associazione Spichisi, con l’obiettivo di riqualificare e rigenerare piazzetta Sant’Atto e vicolo dei Bacchettoni. Coinvolta nel progetto anche l’associazione Ginkgo, che si è interfacciata con la comunità studentesca.
La parete che ospiterà il murales di Calugi è stata preparata nei giorni scorsi con un fondo nero. Nell’arco di pochi giorni, con la tecnica dello spolvero, l’artista darà vita a un lavoro astratto, che riprende i temi della poetica della scrittura e della alfabetizzazione digitale, attraverso la realizzazione di una sorta di scrittura indecifrabile di colore bianco, come se fosse stata prodotta da un “computer analfabeta”.
Questo lavoro, che lascia a chi lo osserva una lettura aperta, riguarda l’attuale percorso dell’artista, fedele seguace del minimalismo espressivo, e dialoga con le opere esposte in questi giorni a Milano nella mostra intitolata “Jam”.
«Abbiamo voluto che il lavoro di Calugi, orientato a riqualificare e abbellire Il Giardino di Cino, fosse condiviso con i cittadini e in particolare con gli studenti – ricordano gli assessori alla Cultura Benedetta Menichelli e all’Urbanistica Leonardo Cialdi –. L’idea è quella di coinvolgere le giovani generazioni di pistoiesi che vivono Il Giardino di Cino, rendendole fisicamente autrici della nuova opera di rigenerazione di questo spazio. Alla base del progetto risiede la convinzione che forme di gestione condivise fra cittadini, pubblica amministrazione e associazioni siano essenziali per la valorizzazione e la fruizione degli spazi pubblici».
Lo scopo del progetto che interessa ”Il Giardino di Cino” è, dunque, incentivare il ruolo sociale dell’arte. Facendosi luogo di produzione e sperimentazione, l’intento è aprirsi alla comunità e alimentare un continuo processo di interazione e reciproco scambio. Nel novembre 2018 la prima residenza del Giardino di Cino ha visto protagonista lo street artist di fama internazionale Millo.
Dopo, nell’estate del 2019, è stata la volta di Ecòl, studio di architettura e piattaforma di ricerca pratese con alle spalle già importanti lavori sia a livello nazionale che internazionale.
E’ nata così un’installazione a metà tra arte, design, e architettura. Già dopo la prima residenza realizzata, l’interesse per ”Il Giardino di Cino” come luogo vivo della città è aumentato esponenzialmente e grazie agli interventi realizzati sono nate alcune attività commerciali che hanno contribuito a rendere vivo questo spazio.
In questo contesto, la storia di Spichisi è quella di una crescita costante grazie alla continua ricerca di modi originali per valorizzare il patrimonio culturale e artistico pistoiese, attingendo alle più recenti forme di espressione artistica e ai linguaggi digitali come forme duttili di esaltazione degli spazi, nuovi canali di promozione della storia e dell’identità cittadina, risposte culturali al bisogno di stimoli e curiosità.
Si evidenzia che l’artista scelto per la realizzazione di tale progetto Jonathan Calugi, è un noto illustratore e art director nato nel 1982 a Pistoia, dove risiede tuttora. Seguendo le orme del nonno, anch’egli illustratore, Calugi disegna molto e carica i suoi lavori online, dove inizia ad essere notato per il suo stile originale, fatto di linee e campiture di colore, intrecci e forme geometriche.
Inoltre, la formazione da autodidatta gli concede la libertà di sperimentare e trovare il linguaggio artistico più affine alla sua sensibilità. Le sue illustrazioni rispecchiano da un lato il suo stile di vita, semplice e positivo, e dall’altro la sua percezione del mondo come luogo caotico e disordinato.
Nello specifico, le linee minimaliste dei suoi disegni generano più livelli di lettura: quelli che inizialmente possono sembrare scarabocchi disordinati, ad uno sguardo più attento si mostrano come immagini bilanciate e, talvolta, essenziali.
Queste caratteristiche consentono a Calugi di distinguersi nel panorama del design contemporaneo: nel 2010 viene selezionato dall’ADC Young Guns Award tra i 50 Young Guns Under 30 e dal Print Magazine tra i 20 New Visual Artist Under 30 al mondo; nel 2015 e nel 2017 vince il Webby Award.
Un artista a 360 gradi che ha lavorato con e per molti colossi nazionali e internazionali, come: Apple, Airbnb, Barclays, DeLonghi, Esquire, Feltrinelli, Fortune Magazine, Google, Huawei, L’Espresso, Nike, Playstation, Porsche, Rinascente, Sony, The Guardian, The New York Times, Twine, Uniqlo, Washington Post e molti altri.
Infine, tra le sue più recenti collaborazioni, si ricorda il contributo alla rigenerazione dell’ex-scalo Farini di Milano. Si è inoltre occupato del restyling grafico dei mercati di Firenze, Roma, Torino, Milano e del centro commerciale I Gigli. La sua ricerca prosegue poi con mostre artistiche in gallerie di tutto il mondo: Illustri Festival (Vicenza), Ninasagt Gallery (Dusseldorf), AD Gallery (New York), – Ing Creative Festival (Dubai), Palazzo Fabroni (Pistoia), Istituto Italiano di Cultura (Los Angeles) e non solo.
Insomma, non ci resta che attendere il termine del progetto per poter ammirare la nuova opera d’arte a cielo aperto presente in città.
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