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Bologna, 23enne picchiato e rapinato da una baby gang durante il corteo per Ramy Elgalm

BOLOGNA (venerdì 17 gennaio 2025) – Rapinato e picchiato violentemente durante il corteo per Ramy Elgalm da una baby gang: questo quanto successo ad un 23enne di origine torinese.

di Maria Chiara Bagnato

Davide Castellano, da tempo a Bologna dove lavora come tecnico manutentore, ha raccontato al quotidiano ‘Il Resto del Carlino’ gli attimi di paura vissuti nella medesima serata della manifestazione organizzata per Ramy Elgalm, il 19enne morto cadendo da uno scooter a Milano dopo un inseguimento con i carabinieri.

Mentre nel centro storico il corteo si trasformava in violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con tanto di lanci di sedie e tavolini e cassonetti incendiati, nella piccola via Vinazzetti, dietro via San Petroni e via San Vitale, andava in scena un qualcosa di altrettanto grave: “Mi hanno accerchiato, erano più di 20, mi insultavano e mi toccavano frugando nelle tasche per rapinarmi, uno di loro mi abbracciava. È stato un incubo, ho temuto il peggio. Sarà durato un quarto d’ora, non finiva mai” ha dichiarato ancora scosso Davide.

“Stavo aspettando degli amici – prosegue Castellano – quando, attorno alle 22.30, sono stato approcciato da un gruppo di 20-25 ragazzi, credo fossero nordafricani. Uno di loro si è messo davanti a me: ‘Vieni qui, dammi un abbraccio’, diceva in italiano ma con un forte accento straniero, provando intanto a sfilarmi il cappello. Poi mi hanno tolto anche le cuffiette bluetooth, mi hanno molestato, frugando nelle tasche, intanto mi insultavano: ‘Sei uno sbirro, sei un co…ne’. Erano ubriachi.

Tra incredulità e sgomento nel ricordare quei momenti, il ragazzo continua: ”A un certo punto, uno di loro mi ha dato un calcio, sul fianco sinistro, all’altezza del bacino. Hanno poi provato a colpirmi ancora, sempre a calci. In quel momento mi stavano addosso in dieci, all’incirca, non sapevo cosa fare, quella zona è isolata. Ero terrorizzato. Ho provato a tranquillizzarli – spiega –, ho anche detto che ero dalla loro parte, per la causa di Ramy, ma quella buona causa non c’entrava nulla con quello che stavano facendo a me. Ho chiesto loro di lasciarmi in pace, con gentilezza, spiegando che sono un lavoratore, non mi meritavo quello che mi stavano facendo, non mi meritavo di avere così paura e di essere derubato. Uno a un certo punto ha detto agli altri di lasciarmi stare, che stavo tremando”.

Una richiesta che alcuni aggressori, per fortuna, hanno ascoltato: “Una ragazza mi ha restituito 10 euro dopo che me ne avevano presi 20. Ma mi hanno portato via carta d’identità, tessera sanitaria, patente, i soldi e la sigaretta elettronica. Ho avuto paura che finisse peggio, in tasca avevo lo spray al peperoncino e continuavo a pensare che se lo avessero trovato avrebbero potuto usarlo contro di me”.

Castellano, finito nel mirino di una baby gang composta per lo più da minorenni, aggiunge: Li avevo già visti, poco prima, in via San Vitale, davanti a una attività di cibo indiano da asporto – continua Castellano –, erano gli stessi, stavano dando fastidio a un ragazzo, gli si erano fatti intorno, gli toccavano i capelli. E gli hanno fatto scoppiare un petardo addosso, tra i piedi. L’ho fatto entrare dentro, era scosso. Uno di loro avrà avuto 12 anni, fumava.

Infine, il giovane 23enne aggredito, che martedì ha denunciato tutto in Questura, ha spiegato i motivi per i quali non è rimasto in silenzio dopo questo grave episodio: “È giusto manifestare per qualcuno che ha perso la vita, ma questo non può diventare uno strumento di violenza contro persone che non hanno fatto nulla di male. Sono venuto qui per lavorare, non è possibile avere paura di girare la sera. Ritengo importante raccontare quanto accaduto per sensibilizzare l’opinione pubblica su episodi di violenza e insicurezza nelle nostre città”.

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Tag: , , , , Last modified: Gennaio 20, 2025
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