(Domenica 5 maggio 2024) – La “mobilitazione dei saperi” sta prendendo piede globalmente, espandendosi rapidamente in seguito alle notizie delle proteste degli studenti nei college degli Stati Uniti, dove sono stati registrati più di 2.000 arresti. La solidarietà per la causa palestinese si è estesa anche alle università di tutto il mondo, inclusi Canada, Argentina, Spagna, Regno Unito, Nordafrica e Medio Oriente, arrivando fino all’India.
di Davide Lettera
In Nordamerica, le proteste hanno interessato decine di campus, da McGill University in Québec fino all’Università di Toronto. Negli Stati Uniti, 49 campus universitari sono stati coinvolti in queste manifestazioni. In America Latina, l’Università Autonoma Nazionale del Messico ha segnato un punto di svolta con la sua iniziativa pro-Palestina.
In Nordafrica e Asia, le proteste hanno toccato numerosi Paesi, con marce e scioperi in Marocco, Mauritania, Tunisia ed Egitto. Nel Medio Oriente, la situazione è stata particolarmente vivace, con significative manifestazioni in Turchia, Libano e Giordania, tra gli altri.
In Europa, le proteste hanno coinvolto diversi Paesi, con movimenti significativi in Francia e nel Regno Unito, dove gli studenti hanno preso posizioni decise contro le azioni di Israele. In Italia, la mobilitazione ha visto una serie di iniziative, inclusa la sospensione di collaborazioni con università israeliane.
Nonostante la repressione e le dure risposte delle autorità in diversi Paesi, il movimento studentesco globale continua a crescere, con l’obiettivo di condannare le azioni di Israele e sostenere un cessato il fuoco immediato in Gaza. Le richieste degli studenti rimangono coerenti attraverso i confini internazionali, evidenziando una crescente solidarietà globale verso la Palestina.
Last modified: Maggio 5, 2024