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Allarme PFAS nei contenitori per alimenti: studio rivela contaminazione diffusa

(Sabato 30 marzo) – Una recente indagine scientifica pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology (ES&T) ha messo in luce la preoccupante presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei materiali destinati al contatto diretto con gli alimenti. Analizzando i dati di 47 studi condotti in vari paesi, lo studio ha identificato ben 68 tipi differenti di PFAS, di cui 61 considerati “inaspettati” per l’assenza di autorizzazioni al loro impiego in tali applicazioni.

di Davide Lettera

La maggior parte delle sostanze rilevate, il 72,5% per l’esattezza, è stata trovata in prodotti di carta e cartone, sebbene rilevazioni significative siano state effettuate anche in imballaggi plastici e metalli rivestiti. Solo sette dei PFAS individuati figurano negli elenchi normativi o industriali come specificamente impiegati nella produzione di questi materiali, lasciando un’ampia percentuale, il 90%, di sostanze non previste per tali usi.

La situazione si complica ulteriormente per alcuni PFAS rinvenuti in materiali per cui non era previsto il loro utilizzo, come il bisfenolo in plastica e metalli, sollevando questioni riguardanti la gestione e il controllo di queste sostanze nei materiali a contatto con gli alimenti (FCM). La scoperta di PFAS non catalogati e di composti fluorurati non identificati negli FCM sottolinea la difficoltà nel monitorare e regolamentare l’uso di queste sostanze persistenti.

Gli autori dello studio sollecitano un approccio diverso nella regolamentazione dei PFAS, proponendo un divieto globale piuttosto che una regolamentazione individuale delle sostanze, per prevenire l’introduzione di sostituti potenzialmente nocivi e garantire che la produzione e l’uso dei PFAS siano limitati nei paesi senza adeguati sistemi legislativi o di monitoraggio.

I PFAS, definiti come “inquinanti eterni” a causa della loro stabilità molecolare e dell’impossibilità di degradarsi naturalmente, sono stati collegati a gravi rischi per la salute. Recentemente, uno studio pubblicato su The Lancet Oncology ha classificato i PFOA, una delle tipologie più comuni di PFAS, come cancerogeni certi, mentre i PFOS sono stati descritti come possibilmente cancerogeni. La diffusione di questi inquinanti è stata documentata in diverse regioni italiane, evidenziando un problema ambientale e sanitario di vasta portata, dalla contaminazione delle acque alla presenza nei contenitori alimentari.

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Last modified: Marzo 30, 2024
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