Imola (venerdì 5 aprile 2024) – In una sentenza che si distingue per la sua rilevanza nel dibattito sulla gestione delle misure sanitarie legate alla pandemia di COVID-19, il Giudice di Pace di Imola ha emesso un verdetto che annulla una cartella esattoriale da 100 euro, originariamente imposta per la violazione dell’obbligo vaccinale nella fascia over 50.
di Davide Lettera
La causa, iscritta al numero 3797/2023 R.G., vedeva contrapposti un cittadino, qui non nominato per riservatezza, e il Ministero della Salute, con l’aggiunta dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione della Provincia di BO. Nonostante la natura significativa dell’argomento, sia il Ministero della Salute che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non hanno partecipato al processo, venendo considerati contumaci.
Il cuore della disputa ruotava attorno all’emissione di una sanzione amministrativa per la mancata adesione all’obbligo vaccinale stabilito per la prevenzione dell’infezione da SARS-COVID, una misura introdotta per mitigare la diffusione del virus. L’opponente ha contestato la legittimità dell’ingiunzione, sottolineando la nullità dell’avviso di addebito per mancato accertamento effettivo della violazione e il superamento dei termini previsti dall’art. 4 sexies comma 6 DL. 44/2021.
Nella sua decisione, il Giudice di Pace ha accolto il ricorso, evidenziando la mancanza di costituzione in giudizio da parte dell’amministrazione opposta e l’assenza di documentazione che potesse attestare la legittimità dell’accertamento. Questa omissione ha portato all’annullamento della cartella esattoriale in questione.
La sentenza ha inoltre stabilito la compensazione integrale delle spese di giudizio, riflettendo la natura particolare del caso in esame e sottolineando un momento di riflessione sulle politiche di salute pubblica adottate durante la pandemia.
Questo caso segna un punto a favore per le decine di milioni di italiani che hanno contestato la gestione della “situazione pandemica”, come la qualificò l’Organizzazione Mondiale della Sanità, specialmente riguardo agli obblighi vaccinali e alle relative sanzioni amministrative. Il verdetto rappresenta un precedente importante nella valutazione giuridica delle decisioni amministrative prese in risposta ai fatti del 2020, ponendo l’accento sulla necessità di subordinare le esigenze di salute pubblica agli inviolabili, sanciti per Costituzione, diritti individuali dei cittadini.
Last modified: Aprile 5, 2024