Scritto da 10:04 am Esteri

Appuntamento con la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Sfida: fermare il deserto

Esteri mercoledì 5 giugno 2024

Evento mondiale promosso dall’ONU è dedicato al contrasto alla desertificazione e la lotta contro la siccità, che entro il 2050 potrebbe colpire i tre quarti di umanità.

Di Francesca Maino

La situazione complessa si snoda tra siccità incendi, frane dovute alle alluvioni, ghiacciai in sofferenza, le belle Maldive che affondano.

Quest’anno negli Stati Uniti sono preisti uragani intensi, e in India ogni anno conta 50 morti a causa del caldo record.

In Etiopia, causa siccità, è scomparso l’80% del bestiame

Sintomi di una Terra che chiede cura attenzione e delicatezza, un pianeta che dobbiamo preservare in quanto è l’unico su cui possiamo vivere e l’unico che ci dà da mangiare.

Molti slogan citano “non abbiamo un pianeta B” o in inglese “we not have planet B”.

La giornata nasce nel 1972, per favorire la consapevolezza e l’azione mondiale a nostro favore e dell’ambiente.

La giornata del 2024 è ospitata dall’Arabia Saudita e concentrerà il dibattito sulla desertificazione e resilienza alla siccità con uno slogan: “La nostra terra. Il nostro futuro. Siamo la Generazione del ripristino del territorio (#GenerationRestoration)”.

La Convenzione delle Nazioni Unite dice che va fatta una grande lotta per la desertificazione, infatti il 40% del territorio è colpito da desertificazione e degrado, quindi metà circa della popolazione mondiale, minacciando il pil globale.

L’Italia non è messa bene, infatti l’allarme di Legambiente dice che è in atto anche nel Belpaese.

Il ripristino del territorio quindi è un pilastro del decennio 2021 e 2030, per salvare la biodiversità in tutto il mondo, e raggiungere uno sviluppo sostenibile.

Il 2024 segna anche il 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione. La sedicesima sessione della Conferenza delle Parti (COP 16) della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (Unccd) si terrà nella capitale saudita, Riyadh, dal 2 al 13 dicembre 2024.

L’Italia ha toccato nel 2022 il minimo storico di acqua disponibile ( circa il – 50% rispetto al 1991-2020) situazione aggravata dall’aumento della quota di evotraspirazione data dalle temperature elevate.

È analizzata nel rapporto anche la grave e persistente siccità che ha interessato l’Italia nel 2022 e che, in alcune aree del territorio, si è manifestata già a fine 2021 ed è perdurata fino ai primi mesi del 2023. Le analisi mostrano che, ove si consideri come indicatore di gravità della siccità la percentuale di territorio nazionale che è stata soggetto durante lo stesso anno a siccità estrema, il 2022 è stato il sesto anno più siccitoso in Italia dal 1952.

La percentuale del territorio italiano in deficit e surplus di precipitazione si è riscontrato un aumento italiano a partire dagli anni 50 ma in linea con quanto visto a livello europeo.

La siccità impatta anche a livello socio-economico con risvolti ambientali a lungo termine, e può verificarsi in tutte le zone climatiche, infatti è un evento naturale amplificato dalle azioni antropocentriche degli ultimi anni.

La buona notizia è che nel 2023 circa l’87% della nuova potenza elettrica installata deriva da fonti rinnovabili.

Condividi la notizia:
Last modified: Giugno 7, 2024
Close