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Chi non si vaccina è davvero immune alle patologie mortali?

ITALIA (lunedì 23 dicembre 2024) – Nelle ultime ore si è creato un vero e proprio dibatto a seguito di un importante studio oltreoceano, dove è emerso che le malattie croniche e le patologie mortali sarebbero inesistenti nelle persone che non hanno mai ricevuto una dose di vaccino in vita loro.

di Maria Chiara Bagnato

Un team di ricercatori, guidato dalla famosa scienziata Joy Garner, ha messo a confronto i tassi di disturbi cronici, quali malattie cardiache, diabete, cancro, disabilità dello sviluppo e autismo tra gli americani non vaccinati e quelli vaccinati con un numero variabile di vaccini.

Ma nello specifico, cosa hanno scoperto? Le persone non vaccinate, secondo questo studio, avrebbero tassi di malattia e di morte nettamente più bassi rispetto a chi si vaccina. Ma non solo, viene sostenuto anche che le sperimentazioni sui vaccini utilizzerebbero parametri di riferimento errati, in quanto i loro gruppi di controllo non sono costituiti interamente da individui non vaccinati.

La Garner evidenzia infatti: «poiché il 99,74% della popolazione statunitense è esposta ai vaccini, i tassi di malattia pubblicati a livello nazionale riflettono invariabilmente la frequenza degli esiti negativi osservati derivanti dall’esposizione ai vaccini».

Recentemente, a riportare l’attenzione su quanto emerso è stata l’intervista tra il dottor Lee Merritt e Greg Glaser, noto avvocato e consulente generale di Physicians for Informed Consent. Quest’ultimo non solo è pienamente d’accordo con i risultati dello studio, ma sostiene a gran voce che ”i non vaccinati sono le persone più sane del pianeta”.

L’affermato avvocato condivide quindi la tesi della Glaser, la quale, in merito allo studio eseguito, ha evidenziato che «i non vaccinati oggi sono sani come lo erano i bambini negli anni ’50 prima di tutte le iniezioni. – aggiungendo – In America ci sono circa 100.000 adulti che non hanno mai ricevuto un vaccino in tutta la loro vita ed confrontando i non vaccinati con gli americani vaccinati è emerso che i non vaccinati sono praticamente in salute per tutta la vita».

Si evidenzia che il gruppo dei “non vaccinati”, preso come campione, comprendeva solo coloro che non avevano mai ricevuto un solo “vaccino” nella loro vita.

Tra i soggetti esaminati sono stati presi in considerazione anche i bambini, sia vaccinati che non. I criteri rigorosi hanno riguardato anche coloro le cui madri non avevano ricevuto alcun “vaccino” mentre erano nel grembo materno.

Dai risultati raccolti, si evidenzia inoltre che il tasso di malattie croniche tra i bambini [non vaccinati] è di circa il 2%. Ciò significa che, sempre secondo lo studio, il 98% dei bambini non vaccinati sarà sano per tutta la vita, senza alcuna patologia come ADHD, diabete, obesità, asma, epilessia, cancro. Riscontrati solo in casi minori l’eccezione di qualche lieve problema di ADHD.

In Italia invece cosa è emerso in merito a tali studi? In seguito al Covid-19 è ormai risaputo che vi sono due linee di pensiero ben distinte tra chi è a favore dei vaccini e chi li ritiene solo uno strumento che porta più problemi che benefici, credendo che i vaccini possano in realtà recare effetti cancerogeni. Ma da opinione a studio affermato c’è un abisso. Infatti, se valutiamo l’aspetto scientifico della questione, l’AIRC, l’ente privato senza fini di lucro, creato nel 1965 per la ricerca sul cancro, solo pochi mesi fa ha posto proprio questo quesito, legato alle patologie mortali, una fra tutte: il cancro (una delle malattie menzionate anche nello studio americano).

La stessa associazione, fondata a suo tempo da alcuni ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano, fra cui il Prof. Umberto Veronesi e il Prof. Giuseppe Della Porta e con il sostegno di alcuni imprenditori milanesi, ha infatti dichiarato: «i vaccini approvati per uso umano sono tra i farmaci più sicuri e testati che esistano. Osservazioni epidemiologiche lunghe decenni permettono di escludere il nesso tra vaccini e tumori: chi sostiene questo nesso lo fa in cattiva fede, per screditare uno strumento che è invece una delle maggiori conquiste della medicina moderna».

La fondazione conclude poi: «viceversa, è bene ricordare che i vaccini sono una potente arma nella riduzione dei casi di cancro indotti da virus oncogeni. Il vaccino contro l’HPV ha dimostrato di ridurre le infezioni di oltre il 90 per cento, e di conseguenza nei prossimi anni ci si attende un calo drastico dei casi di cancro della cervice. In effetti, una flessione dell’incidenza si osserva già negli ultimi dati pubblicati. Inoltre, il vaccino contro il virus dell’epatite B, disponibile dagli anni Ottanta, ha già ridotto drasticamente i casi di epatite cronica dovuti all’infezione causata da questo virus, un importante fattore di rischio per il carcinoma epatico».

Per chi fosse interessato ad approfondire quanto emerso dalla ricerca americana, i risultati di tale studio sono stati pubblicati sull’ International Journal of Vaccine Research.

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Tag: , , , , , , , Last modified: Dicembre 23, 2024
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