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Cina media la pace tra Hamas e Fatah, complicando la posizione di Israele

Pechino (mercoledì, 24 luglio 2024) – In una mossa significativa, la Cina ha mediato un accordo di pace tra Hamas e Fatah, insieme ad altre 12 fazioni palestinesi, per mantenere il controllo sulla Striscia di Gaza una volta terminata l’aggressione israeliana. L’intesa segna un passo avanti nella collaborazione tra le principali forze politiche palestinesi, in conflitto dal 2006 quando Hamas prese il controllo della Striscia di Gaza.

di Davide Lettera

L’accordo, raggiunto dopo tre giorni di colloqui a Pechino, prevede la creazione di un “governo di riconciliazione nazionale” per contrastare gli sforzi israeliani di controllo dell’area. I punti chiave includono la formazione di un governo di unità nazionale ad interim, la costituzione di una leadership palestinese unita e l’elezione di un nuovo Consiglio Nazionale Palestinese.

In un comunicato su X, Mounir al-Jaghoub, capo dell’ufficio stampa di Fatah, ha evidenziato gli aspetti cruciali dell’accordo. Le fazioni si sono impegnate a implementare gli accordi con il supporto di Egitto, Algeria, Cina e Russia per creare uno “Stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale”, in linea con le risoluzioni ONU, e garantire il diritto al ritorno dei profughi palestinesi secondo la Risoluzione 194.

Le parti hanno riaffermato il diritto del popolo palestinese a resistere all’occupazione e formare un “governo temporaneo di riconciliazione nazionale” per unire tutte le fazioni sotto l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Hanno inoltre accolto il parere della Corte Internazionale di Giustizia sull’illegalità della presenza israeliana nei territori palestinesi e si sono impegnate a proteggere i luoghi sacri di Gerusalemme e a sostenere i prigionieri palestinesi detenuti in Israele.

L’accordo prevede la creazione di un meccanismo collettivo per attuare quanto concordato e ha espresso gratitudine per gli sforzi della Cina nel facilitare l’intesa. Tuttavia, il governo israeliano ha reagito negativamente, con il ministro degli Affari Esteri, Israel Katz, che ha dichiarato: “La sicurezza di Israele resterà nelle mani di Israele”, accusando Mahmoud Abbas di sostenere Hamas.

L’intesa palestinese pone una sfida alla narrativa israeliana di una “dittatura di Hamas” a Gaza, rendendo difficile giustificare l’aggressione senza violare i trattati internazionali, inclusi gli Accordi di Oslo del 1993 che riconoscevano il diritto palestinese all’autogoverno nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

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Last modified: Luglio 24, 2024
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