Un abitante di Gaza, l’avvocato Salahaldin M. A. Abdalaty, ha intrapreso azioni legali contro il governo italiano, accusandolo di partecipare ai crimini contro l’umanità commessi in Palestina. Dopo aver perso sei familiari nei bombardamenti, Abdalaty, con l’assistenza di un team legale torinese composto da Stefano Bertone, Marco Bona, Gianluca Vitale ed Emanuele D’Amico, ha presentato un ricorso urgente al Tribunale di Roma. Questa azione legale richiede il blocco della vendita e del trasferimento di armi e materiali a Israele, insieme alla sospensione del supporto alle sue operazioni militari.
di Davide Lettera
La causa mira a imporre all’Italia misure drastiche, inclusa la reintegrazione dei finanziamenti all’Unrwa e il divieto di utilizzo dello spazio aereo italiano per fini militari israeliani. Le richieste includono anche il sostegno dell’Italia a iniziative internazionali per cessare le operazioni militari a Gaza.
Questo caso singolare, sostenuto da associazioni di giuristi internazionali, evidenzia la gravità delle accuse verso l’Italia per il suo presunto ruolo nel conflitto, mettendo in luce le responsabilità dello Stato italiano secondo il diritto internazionale. Salahaldin, attualmente rifugiato in Egitto, e il suo team legale, sottolineano l’importanza di un intervento giuridico, non politico, affinché vengano rispettate le normative internazionali contro il genocidio e i crimini contro l’umanità.
Last modified: Aprile 8, 2024