Scritto da 5:43 am Attualità, Pistoia

Contaminazione da Pfas nei fiumi toscani: allarme lanciato da Greenpeace

Greenpeace ha annunciato la scoperta di elevate concentrazioni di Pfas nei corsi d’acqua della Toscana, segnalando un serio problema di inquinamento nella regione. Questo allarme si aggiunge a precedenti segnalazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell’Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA), risalenti al 2013, che avevano già evidenziato la presenza di queste sostanze nocive. Attraverso recenti campionamenti indipendenti, l’organizzazione ambientalista ha rilevato che la contaminazione, particolarmente accentuata a valle dei fiumi, supera fino a 20 volte i livelli rilevati a monte.

di Davide Lettera

I Pfas, un gruppo di oltre 10.000 composti chimici sintetici noti per la loro stabilità e persistenza ambientale, sono associati a gravi rischi per la salute umana, tra cui disturbi alla tiroide, diabete, danni al fegato, problemi al sistema immunitario e alcuni tipi di cancro. Queste sostanze, impiegate in diversi processi industriali e prodotti di consumo quotidiano, sono state classificate come cancerogene dalla Food and Drug Administration (FDA) a partire da novembre 2023.

La situazione in Toscana, ora al centro dell’attenzione per la contaminazione da Pfas, segue i casi già noti in Veneto, Lombardia e Piemonte. Gli studi condotti da Greenpeace hanno esaminato i livelli di Pfas in prossimità di impianti di depurazione e aree industriali, evidenziando particolari criticità nei distretti tessili di Prato e conciari di Pisa, oltre ai settori della carta e del cuoio.

Le rilevazioni più allarmanti provengono dal fiume Ombrone, con un incremento di Pfas circa 20 volte maggiore a valle rispetto a monte, e simili aumenti sono stati osservati anche nel canale Usciana e nel Rio Frizzone. L’analisi di Greenpeace punta a una necessità urgente di estendere i monitoraggi ambientali e introdurre regolamenti per limitare le emissioni inquinanti dalle attività industriali.

L’organizzazione sottolinea l’importanza di avviare indagini sulle acque potabili nelle zone più colpite da questa contaminazione, al fine di proteggere la salute pubblica e l’ambiente da ulteriori danni. La Toscana si unisce così a un numero crescente di regioni italiane che affrontano la sfida di gestire e mitigare la persistente minaccia rappresentata dai Pfas.

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Last modified: Aprile 8, 2024
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