Tra la notte del 25 e 26 febbraio 2023 un barcone di uomini, donne e bambini naufragò rovinosamente sulle coste calabresi, a Cutro. La barca, un’imbarcazione di fortuna costruita con il legno, non resse e si spezzò a cento metri dalla riva. Nel
di Erika Massimo
naufragio morirono 65 persone, tra cui molti minorenni; infatti, la riva di Cutro venne poi rinominata tristemente “il cimitero dei bambini”.
Proprio per non far cadere nell’oblio questa tragedia, a partire da venerdì 10 febbraio, la vetrina della bottega “L’Acqua Cheta” in via della Madonna, Pistoia, ospiterà un frammento del relitto. È un’iniziativa a cui hanno preso parte le botteghe del commercio equo e solidale e prende il nome di KR46MØ: è il numero di serie posto sopra la bara della vittima più piccola del naufragio (un bambino di meno di un anno).
L’iniziativa è nata dagli abitanti di Cutro: per testimoniare la negazione di morti incomprensibili, per non dimenticare e per pretendere necessarie soluzioni che tutelino la vita degli esseri umani, al di là di inutili confini.
Tag: cutro, naufragio, pistoia Last modified: Febbraio 11, 2024