PISTOIA (lunedì 18 novembre 2024) – Stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale: sono 2895 i procedimenti presi sotto esame dalla Procura di Pistoia nel periodo che va dal 15 ottobre 2020 al 20 ottobre 2024.
di Maria Chiara Bagnato
I dati emersi recentemente sono degli elementi su cui prestare notevole attenzione, soprattutto per la rapidità di crescita da cui sono caratterizzati. Solo nel 2020, i procedimenti da codice rossi sono stati 602, ad oggi invece il numero è cresciuto spaventosamente, con 218 procedimenti in più, per un totale di 820 episodi da codice rosso. Una situazione considerata allarmante, soprattutto se analizziamo il breve periodo, come dal 1°ottobre al 14 novembre, sono già 27 le misure interdittive disposte dal giudice per le indagini preliminari: dall’allontanamento con braccialetto elettronico, agli arresti domiciliari arrivando fino al carcere.
In questa situazione delicata è evidente il notevole lavoro della Procura di Pistoia e della Polizia giudiziaria, in merito alle denunce e la presa in carico dei casi di codice rosso che arrivano nell’ufficio del Procuratore capo della Procura di Pistoia, Tommaso Coletta.
“Entro tre giorni dall’iscrizione del procedimento il magistrato deve valutare se va risentita la persona offesa oppure quello che ha dichiarato è gà bastevole per l’indagine” Prosegue poi: ”Entro trenta giorni dall’iscrizione del procedimento, il magistrato deve valutare se richiedere o no una misura cautelare. Il fascicolo, al termine di questi tre giorni, ripassa dal mio Ufficio per essere nuovamente esaminato. Scaduto il termine dei trenta giorni c’è una seconda verifica, sempre del mio ufficio, per la eventuale richiesta cautelare. Il fascicolo con richiesta di misura cautelare torna nuovamente nel mio Ufficio: una procedura questa che tiene puntato l’occhio della Procura sul caso di codice rosso. Nel 2023, da questa Procura, sono state fornite delle linee guida per la gestione dell’indagine per le fasce deboli, diramate a tutte le polizie giudiziarie del territorio, dalla fase della chiamata dal 118 o al 112, che hanno l’obiettivo di acquisire il maggior numero di informazioni informali per poi dopo tradurle in un atto scritto”.
Queste le parole del Procuratore capo spiegando l’intero iter, dalla denuncia, arriva al provvedimento giudiziario del codice rosso rafforzato.
Importante sottolineare che nelle linee guida date alla polizia giudiziaria, è anche indicato cosa fare subito dopo la verbalizzazione della denuncia per il proseguimento dell’indagine, arrivando fino alla decisione del giudice rilevanti, come l’applicazione delle misure cautelari nei confronti di un soggetto ritenuto pericoloso.
In merito a ciò, il Procuratore capo Coletta aggiunge: “le misure cautelari sono all’inizio quelle del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, anche con braccialetto elettronico. In un congruo numero di casi questa misura viene violata e quindi arriva la richista di aggravamento della misura, ovvero l’arresto domiciliare.
In ultimo, si passa al carcere”.
Dichiarazioni importanti, soprattutto a pochi giorni dalla giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in programma il prossimo 25 novembre.
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