Pistoia, processo Antonelli: due condannati per la morte del giovane ciclista

PISTOIA (sabato 14 dicembre 2024) – E’ di neanche ventiquattro ore fa la sentenza relativa al caso di Michael Antonelli, il ragazzo coinvolto nel grave incidente del 15 agosto 2018, durante la storica competizione ciclistica Firenze – Viareggio.

di Maria Chiara Bagnato

Proprio in quella giornata di gara, Il giovane ciclista, atleta alla Mastromarco Sensi Nibali di Lamporecchio, cadde in una scarpata lungo il tratto in discesa che dal Monte Oppio porta a Limestre. Un brutto incidente dal quale non si riprese più.
In seguito a quel grave episodio, Antonelli è deceduto due anni dopo, tra ricoveri in ospedale e centri specializzati, colpito da un’infezione da Coronavirus.

L’analisi dell’intera vicenda che ha portato alla morte del giovane sportivo, è stata presa in carico dalle autorità competenti. Durante il processo, svolto presso il Tribunale di Pistoia, il PM ha richiesto due anni di reclusione per omicidio colposo, nei confronti di Rodolfo Gambacciani, direttore di gara e Gian Paolo Ristori, presidente della società organizzatrice.

L’accusa, infatti, sosterrebbe che gli imputati avrebbero dovuto provvedere alla segnalazione della pericolosità della curva dove avvenne l’incidente e attrezzarla con i dispositivi di sicurezza necessari, così da impedire al ciclista di precipitare nel dirupo durante la discesa. Secondo quanto emerso, sarebbe stata proprio la caduta la causa diretta della morte dell’atleta.

Una ricostruzione ritenuta attendibile anche dal giudice Pasquale Carrone, che ieri pomeriggio ha emesso la sentenza, condannando Gambacciani a un anno e otto mesi e a due anni Ristori. Ai due imputati sono state concesse le attenuanti generiche.

Infine, è di oltre seicento mila euro l’importo delle previsionali alle parti civili, così suddiviso: 300mila euro per la madre del ciclista, 170mila euro al fratello e 140mila euro al padre del giovane atleta.