PISTOIA (giovedì 19 dicembre 2024) – Maxi operazione congiunta tra il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e la Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Guardia di Finanza di Pistoia che ha permesso di contrastare illeciti legati a frodi fiscali e riciclaggio, portando al sequestro di beni per ben 3 milioni di euro, diversi indagati e un arresto.
di Maria Chiara Bagnato
Le indagini hanno avuto inizio in seguito all’individuazione di flussi finanziari sospetti, per alcuni milioni di euro, provenienti da Pistoia e diretti verso la Cina, risultati privi di reali motivazioni commerciali.
Le attività investigative, basate sull’efficace e continuo intreccio di attività tecniche, riscontri investigativi sul territorio e analisi fiscali, hanno permesso di comprovare che queste fuoriuscite di ingenti somme di denaro fossero in realtà il risultato di un articolato sistema di frode ideato e gestito da un faccendiere 54enne di origine cinese risultato essere dedito, da un ventennio, all’acquisizione e gestione di attività economiche del settore tessile, spesso attraverso lo schermo di altri cittadini cinesi compiacenti, che venivano utilizzate per produrre un vorticoso giro di fatture false, frodando il fisco, e poi sistematicamente chiuse, dopo aver accumulato decine di milioni di euro di debiti tributari.
“Marco” (questo è il nome con cui il cittadino cinese si faceva chiamare) dal 2016 era diventato un “fantasma”, rendendosi invisibile: nessuna formale residenza, nessuna fornitura (elettrica, gas, acqua, telefonica, ecc.) intestata, nessun bene apparentemente di proprietà. Tutto ciò, grazie ad una rete di connazionali conniventi che non solo si intestavano le sue aziende, ma anche le autovetture, l’abitazione e le utenze telefoniche.
Secondo l’ipotesi vagliata dagli inquirenti, è così emerso che, a partire dal 2021, il predetto aveva fissato il proprio centro di interessi nel pistoiese, vivendo in una lussuosa villa a Quarrata (PT) e gestendo occultamente, senza mai figurare direttamente, numerose imprese, che hanno emesso fatture false per un imponibile complessivo di circa 49 milioni di euro, dalle quali non derivava alcun versamento nelle casse dell’Erario, ma un’evasione di I.V.A. di circa 11 milioni di euro.
I connessi proventi illeciti venivano, in gran parte, trasferiti in Cina, tramite canali bancari, e in parte reinvestiti in altre attività economiche e proprietà, integrando plurime fattispecie di riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
A seguito di quanto emerso e delle prove raccolte, è scattato il blitz delle Fiamme Gialle di Pistoia, le quali hanno pertanto provveduto a dare esecuzione ai provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria, rintracciando e traendo in arresto il cittadino cinese a Quarrata (PT), presso la propria abitazione non dichiarata, ed effettuando 24 perquisizioni locali/domiciliari e 12 personali nelle province di Pistoia, Firenze, Prato, Milano, Mantova, Treviso, Napoli, Matera e Cagliari, con notifica delle relative. informazioni di garanzia. Le dodici persone indagate sono ritenute responsabili di vari reati tributari, di trasferimento fraudolento di valori e di riciclaggio.
In contemporanea sono stati eseguiti anche sequestri per un ammontare di oltre tre milioni di euro. Nello specifico, la confisca riguarda le disponibilità finanziarie, i beni immobili e i mobili registrati, tra cui la villa (del valore di oltre 572.000 €) e due autovettura di grossa cilindrata (del valore attuale di circa 90.000 €).
Inoltre, nel corso delle perquisizioni, in 2 abitazioni, sono stati confiscati 12.500 €, in contanti, scoperti grazie al fine fiuto del “cash dog” Elio, un labrador di 8 anni, nonché 7 orologi di pregio (del valore di circa 400.000 €).
Infine, sono state sottoposte a sequestro, ed affidate all’Amministratore Giudiziario nominato dal Tribunale di Pistoia, 8 aziende, tuttora di fatto gestite dal suddetto cittadino cinese, del valore patrimoniale complessivo di circa € 2.000.000.
Si tratta, in particolare, di una società immobiliare, con sede a Sesto Fiorentino (FI), di due S.R.L. che gestiscono rispettivamente un hotel (quattro stelle) ed un ristorante a Campi Bisenzio (FI) e di ulteriori tre S.r.L. e due Ditte Individuali attive, in provincia di Pistoia, nel settore della produzione e vendita di capi di abbigliamento.
L’attività svolta si inquadra nelle generali strategie della Guardia di Finanza, volte a tutelare contemporaneamente gli interessi dell’Erario e dell’imprenditoria sana che opera nei distretti produttivi, in questo caso quelli tessile e turistico, contrastando gli illeciti economico-finanziari più gravi e perniciosi, quali le frodi fiscali ed il riciclaggio, che tentano di inquinare l’economia legale, distorcendo le regole della libera concorrenza e sottraendo preziose risorse finanziarie allo Stato ed alla collettività.
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