PISTOIA (venerdì 6 dicembre 2024) – Verrà inaugurata domani, sabato 7 dicembre, la nuova mostra di Davide Vaccaro, giovane artista pistoiese.
di Maria Chiara Bagnato
L’evento espositivo, dal nome “The Storyteller”, sarà l’atto conclusivo della stagione espositiva 2024 delle vetrine della Biblioteca San Giorgio.
L’inaugurazione di questa suggestiva mostra, avverrà alle ore 17.30 nelle vetrine e spazi espositivi interni, alla presenza dell’artista, della vicesindaco Anna Maria Celesti e con l’intervento di Pier Paolo Ramotto, artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Un talento importante per un ragazzo di soli 27 anni. Apprezzato dal pubblico, ma non solo: «Tra i molti allievi già in azione con gallerie e progetti internazionali Davide è uno di questi, dotato di una buona capacità di mano e controllo del contenuto. Dapprima il Vasari indicava la suddetta tra le grandi doti che un artista dovrebbe possedere, e questa abilità nel disegno Vaccaro la dimostra impegnandosi su temi difficili da esplicare, tra i molti la noia, la luce e i suoi trasportatori e il ricordo, temi trattati da filosofi, poeti ed artisti a partire da Jean-Paul Sartre fino agli ermetici simbolisti di fine Ottocento» ha sottolineato l’artista Pier Paolo Ramotto.
Le creazioni eclettiche, che saranno esposte domani, sono tutte frutto di una pratica artistica sperimentale in continuo divenire, che parte dalle tecniche classiche di illustrazione, incisione e pittura per raggiungere i linguaggi contemporanei dell’installazione, della videoart, della fotografia, della soundart e della performance. Invitando i fruitori a liberarsi dal vincolo passivo dell’immagine mediatica e ricercando un nuovo concetto di spazio e materia simbolica, il predominio della domanda sulla risposta diventa sollecitazione a nuove interpretazioni del simbolo, per una collettività in cui la ricerca del sé, del dove e della memoria diventa l’origine di un avanzamento individuale e sociale.
Partendo dal ricordo, l’esposizione in San Giorgio intitolata “The Storyteller” invita a riflettere sulla fine della narrazione della storia umana, ora privata del proprio significato dall’impersistenza del codice digitale.
La perdita del racconto come identità e la conseguente precarietà della memoria contemporanea diviene monito sociale per ritrovare le “coordinate” di un tempo sovrascritto da un cambiamento sempre più soverchiante e sempre più postumano. Di fronte alla dispersione dell’essere, l’esigenza di divenire raccontastorie di un storia genuinamente umana, dalla quale mostra prende il titolo, si rivela unica risposta al grande dilemma contemporaneo dove la sola parola e memoria rimangono tracce immutabili ed insostituibili del nostro passaggio sulla Terra.
In quest’ottica dialogheranno due diverse sezioni della mostra dedicate rispettivamente all’arte digitale e alle realizzazioni più materiche dell’artista.
Una mostra d’impatto frutto del talento di Davide Vaccaro, classe 1997. Il giovane che nel 2018, insieme ad altri artisti, ha fondato il collettivo d’arte Anno Zero, ma non solo.
Laureato in Arti visive e Nuovi linguaggi espressivi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha partecipato a numerose mostre collettive in Toscana e in Italia, tra cui: Archivi e topografie immaginarie (2021, P.I.A Palazzina Indiano Arte, Firenze), Re-Presentare e Solo nel Deserto (2021, Manifattura Tabacchi, Firenze), Le Vie della Forma (2021, Casa di Giotto, Vicchio), Altre connessioni (2023, Biblioteca San Giorgio, Pistoia), Messapia biennale d’arte contemporanea (2023, Palazzo Turrisi e MUST Museo Storico Città di Lecce), presso la Fondazione Palmieri (2023, Lecce) e Le Memorie del Dove (2024, CVM Venio Casa Studio Galleria, Larciano).