Sabato in Biblioteca San Giorgio con la presentazione del nuovo libro sul lavoro minorile in Valdinievole

PISTOIA (mercoledì 29 gennaio 2025) – Tornerà tra pochi giorni ‘Leggere, raccontare, incontrarsi’ il ciclo di iniziative organizzato da Biblioteca San Giorgio e Biblioteca Forteguerriana per promuovere la conoscenza degli autori pistoiesi, dei libri che parlano della città e del suo territorio e degli editori locali, spesso piccole realtà impegnate nel diffondere cultura, storia e tradizioni locali.

di Maria Chiara Bagnato

Il programma della prima edizione per l’anno 2025, che si concluderà nel mese di aprile, prevede la presentazione di undici libri e una tesi di laurea. In calendario sei saggi, tre romanzi, un libro fotografico sugli uccelli che popolano il parco della Fattoria di Celle, una guida al cammino della Porrettana e una tesi di laurea sull’Accademia di scienze lettere ed arti di Pistoia e la Società dei parentali.

Il primo appuntamento è in programma per questo sabato alle ore 17 presso la sala Manzini della Biblioteca San Giorgio con la presentazione del libro “Il lavoro minorile dal 1870 al 1930. Sguardi sulla Valdinievole” pubblicato dalla casa editrice Metilene nel 2024, un lavoro a più mani di Alberto Coco, Elisa Maccioni, l’avvocato Lorenzo Panelli, Mario Parlanti, Alberto Tampellini. Presenti all’evento gli autori.

Fino a pochi decenni fa in Italia il lavoro minorile era la normalità. La condizione di povertà in cui viveva la maggior parte delle famiglie costringeva infatti i bambini ad entrare precocemente nel mondo del lavoro. Il volume contiene un’analisi del fenomeno dagli anni che hanno preceduto l’Unità fino alla Prima guerra mondiale, con un’attenzione particolare alla zona della Valdinievole.

Grazie all’Associazione vittime del lavoro e alla Fondazione Carlo Marchi, i cinque autori coinvolti nello studio scandagliano da un punto di vista storico, sociologico, economico e normativo la tematica del lavoro minorile e le tristi vicende che accomunarono i destini di molti giovani. Uno sguardo sul mondo artistico, infine, mette in risalto come le raffigurazioni pittoriche delle desolanti condizioni dei bambini siano state fonti di riflessione e strumenti di denuncia sociale.