Scritto da 4:40 pm Pistoia, Attualità

Tari, Pistoia registra l’aumento più alto in Toscana negli ultimi cinque anni

Pistoia (domenica, 9 giugno 2024) – Negli ultimi cinque anni, la Tari ha registrato un aumento significativo a Pistoia, con un incremento del 55% nel periodo 2018-2023. Questo aumento pone Pistoia al primo posto tra i capoluoghi di provincia della Toscana, superando Firenze del 15%.

di Davide Lettera

La scarsa diffusione della raccolta differenziata potrebbe essere una delle cause principali di questo incremento. Secondo il servizio politiche economiche, fiscali e previdenziali della Uil, che ha condotto uno studio su una famiglia tipo di quattro persone con un’abitazione di 80 mq e un ISEE non superiore ai 25mila euro, l’aumento è evidente anche rispetto al 2022, quando la bolletta era di 445 euro rispetto ai 490 euro del 2023, con un incremento del 10,67%.

L’insufficiente pratica della raccolta differenziata e l’abbandono di scarti tessili nelle aree vicine al distretto tessile pratese sono fattori che contribuiscono all’aumento dei costi. Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana, sottolinea che l’aumento è dovuto anche alla crescita del turismo a Pistoia e al numero crescente di abitazioni affittate a studenti e turisti, che incrementano i rifiuti da smaltire.

Daniele Gioffredi, segretario generale della Cgil di Pistoia, critica fortemente questi aumenti, attribuendoli alla scarsa efficienza della raccolta differenziata, che a Pistoia è sotto il 50%. Gioffredi afferma che il Comune di Pistoia deve impegnarsi maggiormente nelle politiche a favore dei cittadini e non solo nei dividendi della multiutility.

Alessandra Biagini, segretaria della Cisl Toscana Nord, è moderatamente ottimista, sperando che questa fase di aumento sia transitoria e che la multiutility possa ottimizzare le risorse. Tuttavia, Tiziano Fabbri, segretario provinciale dell’Ugl di Pistoia, accusa la Regione di non avere un piano efficace per la gestione dei rifiuti, costringendo a portare i rifiuti fuori regione, con conseguenti aumenti dei costi.

Una speranza emerge dalle parole di Paolo Fantappiè della Uil, che sottolinea come la giunta regionale stia puntando alla costruzione di impianti specifici per il recupero delle diverse tipologie di rifiuti, come l’impianto di Baciacavallo a Prato, destinato al recupero degli scarti tessili.

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Last modified: Giugno 9, 2024
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